CHIUSI OLTRE IL 90% DEGLI SPORTELLI
MIGLIAIA DI BANCARI IN PIAZZA
I Bancari hanno risposto così ai Banchieri ed hanno scioperato in tutto il Paese, per difendere, rinnovare e riconquistare il contratto nazionale di lavoro: sportelli chiusi ovunque, forte e motivata partecipazione alle manifestazioni di Milano, Palermo, Ravenna e Roma ed ai presidi organizzati localmente su diverse piazze.
La mobilitazione compatta, ancora più forte e decisa rispetto allo sciopero del 31 ottobre 2013, dell’intera categoria e del Sindacato unitario è il concreto segnale ad ABI che vuole abrogare il contratto, la nostra Carta Costituzionale, e cancellare d’un colpo i diritti conquistati e costruiti in anni di lotte e di relazioni industriali avanzate.
Con lo sciopero del 30 gennaio le Lavoratrici ed i Lavoratori del credito hanno opposto all’arroganza di ABI la dignità del proprio lavoro e la volontà di avere un modello di banca al servizio del Paese, denunciando le tante opacità di un management che tanto avrebbe da fare in termini di trasparenza sulle proprie retribuzioni (su cui la stessa BCE ha chiesto risposte rispetto ai parametri sui quali definire gli stipendi dei banchieri e degli alti dirigenti).
La categoria tutta ed il Sindacato unitario si aspettano ora che l’ABI, nei
prossimi giorni, cambi radicalmente posizione, ritirando le pregiudiziali e riaprendo un tavolo di trattativa sulla base di pari dignità. Se ciò non avvenisse entro le prossime due settimane, si programmerà ed attuerà una mobilitazione più dura con la proclamazione di nuovi scioperi, in tutti i gruppi, in tutti i territori e in tutto il paese.
Roma, 4 febbraio 2015
Le Segreterie Nazionali